Lamentazioni

Sono amareggiato, che cazzo dire.

Di motivi per lamentarsi ce n’è a BIZZEFFE, anche se con la bevuta di MOGGI-MAGARI-MORI-OGGI forse questo mondo si avvia verso un nuovo ciclo di entropia-cazzeggio-reazione-nuovaentropia. In sostanza non cambia mai un cazzo: restiamo sempre SCIMMIE STRONZE, con troppa fantasia e un atteggiamento di merda nella vita. Tremila anni di buddhismo non hanno cambiato una cippa: un motivo ci sarà, porcodio.

Detto ciò, CI HO, c’ho, XCHO, kro – c’è CHOmunque una questione che mi sta a CHUORE. Oggi (ora), fondamentalmente, mi sento le robe che mi escono dalle labbra tipo quei fumetti sfigati dell’800, con le righe tutte dritte che non capisci se gli è entrata un’opera d’arte moderna in capoccia trafiggendogli l’ugola oppure sta effettivamente dicendo qualche minchiata. Insomma ho l’impressione che le mie parole – o una consistente parte di esse – escano da quella magilla imbecille delle mie corde vocali come un filo unico, un unica riga scritta in Lettera 32 che dalle mie lande giunge fino alle nebbie del NIENTE, cavalcando le onde dell’INUTILE e trovando infine riposo in un POZZO SENZA FONDO, al cui interno, abbrabicati sulle pareti rocciose/mocciose, ci stanno tanti BIMBI DI SATANA che prendono le mie parole, le mangiano felici e si MASTURBANO ardentemente su mie fotografie, prendendo in giro i miei momenti più FELICI.

Nei giorni scorsi volevo scrivere lamentazioni sull’assenza di una classe politica decente in Italia; sull’assenza di una classe imprenditoriale DECENTE in Italia; sull’assenza di una classe dirigente DECENTE in Italia – ma poi ho desistito. Le questioni personali e quelle pubbliche sembra che facciano a gara per farmi incazzare, e in fondo NON è una soddisfazione sapere che PRIMA O POI qualcuno lo farà, FARA’ LA CAZZATA DI ROMPERMI I COGLIONI QUANDO MI GIRANO IMMENSEVOLMENTE e finirà TRITATO sotto la mia ATROCE & ATAVICA INCAZZATURA. Ehi, tu, psicologo: vieni qui e fammi una SEGA A DUE MANI, che nel frattempo mi strappo le pagine dei tuoi libri e ci accendo il fuoco della PASSIONE.

No – NO, mi dico: devo restare CHALMO. Il CHUORE, il mio delicato CHUORE potrebbe esplodere
in un mistico SILENZIO ASSENZIO, mentre il mondo là fuori non è STRANO, è COSI’, PORCODDIO, è COSI’, VAFFANCULO A CLISTO – e io qui sono il CRETINO CHE NON SI RASSEGNA e che continua a riempirsi le parole di quel

sottile

filo

bianco

un poco viscido

(anche appiccicoso – ma CHE CAZZO E’?)

di

INUTILI PAROLE.

P.S. – Perché, io dico, perché se cerco GIANBURRASCA su Gùgol mi esce LA LOCANDINE DE “L’AMANTE”?!?!? PORCODDIO PERCHE’?