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mavvaffanculova.

Carissima.

Ti ho spedito una mail all’ora di pranzo con il file .pdf impaginato che mi avevi richiesto.

Ho posto particolare cura nel preparare quest’impaginazione, perché come sai pongo la massima attenzione su tutto quanto io faccio per te e per il nostro Popolo finalmente Socialista. Il futuro dell’umanità tutta – penso sempre in queste occasioni – dipende dalla nostra volontà individuale di far bene, di iscriverci nel grande meccanismo della dialettica storica che, inevitabilmente, ci porterà a un radioso momento di contemplazione dei nostri sforzi, e all’immensa gratificazione per il nostro impegno collettivo.

La costruzione di una società migliore passa attraverso le piccole cose di tutti i giorni – oltre che attraverso l’acciaio e l’elettricità che ci permettono di sviluppare le nostre industrie e telecomunicazioni satellitari – ed è per questo che nella mail che ti ho spedito, ho fatto esplicito riferimento al fatto che il file .pdf non avrebbe dovuto essere spedito via mail. Ho individuato un server d’appoggio, l’ho caricato lì, ti ho passato il link e ti ho invitata – carissima – a non spedire per nessun motivo quel documento della massima importanza e pesantezza. Sai come tengo, come teniamo tutte e tutti al risparmio energetico, ad evitare l’intasamento delle numerose mailing list del Partito, a una netiquette degna dell’Uomo Nuovo.

Eppure, tu hai inoltrato il file da 10MB a quattro persone, me incluso, via posta elettronica.

Ed è per questo che tu comprenderai certamente la mia decisione subitanea, cutanea e anche vagamente isterica di inviarti con somma urgenza presso il Campo di Lavoro di Krasnojark, dove ti troverai certamente bene, poiché ti ho raccomandata alla custode Irina Dzhugashvili – mia pronipote presso quel campo – affinché le tue braccia e le tue gambe possano realmente servire la Causa e il Partito. Certamente meglio di quanto tu non sappia fare qui a Mosca. Nei giorni più freddi, carissima, devi ricordarti sempre che a scaldare il tuo cuore e le tue membra, di fronte a te, c’è il Sol dell’Avvenire, quel fulgido sogno ormai in via di realizzazione che è lo sterminio di tutte le teste di cazzo inette e irragionevoli dalla faccia della terra. Confido nella tua comprensione.

Tuo,

Joseph Vissarionovich Stalin (Dzhugashvili)

Storie di vita vissuta: i pericoli del riconoscimento vocale

“Sto testando un software di riconoscimento vocale e devo dire che è davvero spettacolare: tu parli in un microfono attacato al pc e lui scrive quello che dici, esegue i comandi che gli dai, roba più vicina alla magia che all’informatica pret-à-porter. A volte ti fa venire l’impulso di aprire il pc per controllare che non ci sia un nano-dattilografo nascosto dentro.

Ma non son tutte rose e fiori: come Harry Potter ci insegna, gli incantesimi vanno maneggiati con cautela altrimenti rischi esiti disastrosi. La radice del problema è che le magie non sempre riescono, e anche questo software, sebbene tu lo “addestri” a riconoscere la tua pronuncia, per varie ragioni qualche parola ogni tanto non la capisce: in queste situazioni inserisce qualcosa di foneticamente simile a quello che non ha capito, che poi si rivela radicalmente estraneo al contesto logico nel quale è inserito. In secondo luogo, nella pratica, man mano che assumi dimestichezza col meccanismo tendi ad accellerare il ritmo di lavoro senza controllare ogni parola e posticipando le correzioni alla successiva rilettura; così, da una parte, il software inserisce qualche vaccata qua e la e, dall’altra, molte di queste vaccate le scopri solo quando rileggi il documento. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è proprio a questo punto che le cose, invece di migliorare, rischiano di precipitare.

Tanto per incominciare, sei in una dimensione mentale per cui interagisci col computer parlando: così quando, in fase di correzione, incappi in queste vaccate, viene abbastanza istintivo apostrofare il pc con apprezzamenti più o meno coloriti a seconda della vaccata, dell’umore, ecc… Apprezzamenti che il software riconosce con sinistra competenza e inserisce nel tuo documento, nel punto in cui in quel momento si trova il cursore; ora, quando leggi un documento il cursore non si trova mai nel punto che stai leggendo, così il tuo apprezzamento verrà calato in una parte diversa da quella su cui è concentrata la tua attenzione, con altissime probabilità che tu manco te ne accorga.

A questo punto sei virtualmente finito: se, infatti, già ti eri entusiasmato per una semplice incongruenza logica imputabile ad una macchina, quando alla successiva correzione inciampi nel tuo bestemmione hai enormi chances di reagire a questa provocazione con una nuova, entusiasmante performance; questo porcone di seconda generazione avrà poi lo stesso destino del precedente e resterà accquattato nel tuo documento, pronto ad aggredirti alla successiva correzione. E siccome ad ogni correzione incappi in cose sempre più agghiaccianti, finita una ti fai il segno della croce e ne inizi subito un’altra. E così via, in un maestoso crescendo che ricorda alcune opere di Wagner…

Se non interviene un soprassalto di coscienza, alla terza rilettura inizi ad incontrare qua e là espressioni penalmente perseguibili ed entro la quinta ti danno le chiavi della città di Trieste.

Nel mio caso personale – sto scrivendo un atto giudiziario – il risultato pratico è questo: sono qua che rileggo e soppeso sottili ragionamenti giuridici quando, di tanto in tanto, senza alcun preavviso, mi esplode in faccia un tornado di madonne e porconi impressionante. Mi sto divertendo un sacco, spero solo di riuscire a bonificare l’atto prima di depositarlo in cancelleria…”

“…mi sembra superfluo invitare tutti voi a ricordarlo spesso…”

Se era superfluo, PERCHE’CCAZZO MANDI UNA MAIL? Per il gusto di farti ODIARE perché spacchi le palle gratis, senza motivo, così, in MOTO SUPERFLUO? Perché sei convinta che, se non ci pensi tu, non ci penserà nessun altro?

Amore mio: IL PIANETA SE NE FOTTE, DI TE.

La SPECIE avanza e avanzerà (dal frigo) anche senza il tuo contributo, anzi forse va MEGLIO se tu non ti metti di mezzo. La gente se more de fame se non ce pensi tu? E FALLA MORI’, LASSA PERDE, NUN METTE BOCCA SU TUTTO PORCOILTUODIODIMMERDA.

BAH, GLI ESSERI UMANI SUPERFLUI.

Nel fiore della mia gioventù, ricordo come sovente mi fosse ricordato con uno scappellotto ben assestato alla noce del collo che “chiedere aiuto è una cosa seria”, e che quella parola – “aiuto”, appunto – non andava pronunziata se non in casi di grave pericolo per l’incolumità fisica del sottoscritto allora setténne. Insomma anche i Beatles andavano presi a calci in culo – questo è quello che pensai tenendomi la testa per il male.

Col passar degli anni e lo sfiorire progressivo di ogni mia speme nell’umana specie, ho sviluppato un senso di repulsione, astio e ingiustificato purismo razziale nei confronti di costoro – perché di una specie a parte parliamo – che nelle richieste di assistenza (di qualsiasi ordine e grado) aggiungono, un po’ per vezzo, un po’ per cazzo, un simpatico “Aiuto!” alla fine della loro comunicazione. Spesso – aggiungeremo subito – seguito da un numero indicibile, insensato e irritante di punti esclamativi.

Ad es.:

“La stampante non mi funziona e ho bisogno di lavorare, la carta, ho bisogno della carta, AIUTO!!!”

“Non ho la rete e anche se sono le 11.32 del mattino mi sono ricordato solo adesso di dirvelo, però ora devo lavorare davvero sennò capiscono che non faccio un cazzo in questo posto di lavoro di merda, per cui vi prego intervenite subito e ripristinatemi la connessione. Altrimenti come aggiorno il Faccialibro?! AIUTO AIUTO AIUTO!!?!?!?!?!!!!?!!!!!?!?!?!!”

“Ho MSN che mi manda strabi messaggi dopo che ho installato il file di aggiornamento santacazza.exe e il plugin supersblindolimortacci.exe per le emoticon che insultano in napoletano… Ora è tutto piantato, mi venite a salvare?! Vi prego, AIUTOAIUTOAIUTOAIUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Ora: vorrei comunicare a chiunque mi scrive/dice/comunica la parola aiuto che, a meno che non stiano morendo, il loro implorare non influenzerà MAI e poi MAI la velocità con cui io risolverò i loro problemi. Vorrei altresì aggiungere che, nel caso in cui effettivamente stiate morendo, è MOLTO PROBABILE che io venga IMMEDIATAMENTE, sì, ma PER DARVI UNA MANO A MORIRE. Infine, vorrei che ciascuno di voi la mattina ringraziasse I CHIODI PIANTATI NELLA CROCE DEL CRISTO per ESSERE NATI QUI, INVECE CHE A PYONGYANG, DOVE SICURAMENTE CI SAREMMO TROVATI A CONOSCERCI IN MOMENTI, GERARCHIE E POSIZIONI DIVERSE.

Quindi, concludendo: aiutateci ad aiutarvi: ANNATEVEN’AFFANCULO TUTTI QUANTI. Voi, le vostre richieste insulse, la vostra sconfinata ignoranza, le vostre facce da culo tutte italiche e la vostra IDIOTA ABITUDINE DI IMPLORARE PER UN FAVORE.

CRESCETE, STRONZI.

I WON’T FIX YOUR COMPUTER

ok, tre biglietti, 15 x 3 =

48 euri e 90.

no aspetta, 15 euri per 3 persone fanno 45 euri, che so’ sti TRE EURI E NOVANTA? toh, ecco: “COMMISSIONE WEB: 3,90 €”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

“commissione web”.

…

a uòlter: mavvaffanculo te e tre quarti della palazzina tua. CHECCAZZO CI PAGHI, con ’sti TRE EURI E NOVANTA, dico io, CHECCAZZO CI PAGHI PORCODDIO?

non è il fatto che, grazie a quest’orario simpaticamente ed allegramente stronzo, la scarsità di mezzi provochi la consueta situazione da mandria al macello di buchenwald, con la gente che mi fa sempre più schifo;

non è quell’aggiornamento di itunes (versione 7.3) che mi sbrocca con la versione del sistema operativo, e che non mi fa più aprire itunes e il conseguente moncherino del cazzo che altro non è l’ipod;

non è l’ambiguo fatto che io non riesca ad aggiornare il mac, probabilmente a causa delle sue origini oscure;

non è quell’imbiancatombe di un grandissimo stronzo del lettore cd/dvd del fottutissimo costosissimo mac che ora non legge più un beneamato cazzo;

non è l’immane stronzaggine della gente con cui lavori;

non è il fascismo imperante e montante come un’onda di semafori rossi negli occhi della gente comune – perché è di queste grandissime stronze avvelenate sugli autobus che ho paura, è degli impiegati di banca che ti nascondono il quotidiano perché non vogliono che ti leggi i titoli che ho paura – non dei nazi-porco-dio-skin della mia cappella;

non è il vomito ecclesiastico, lo sfracelo di merda di cui odora ogni attività umana oggi;

non sono un sacco di cose – che quotidianamente ingollo accorciando nella mia testa i tempi per l’impazzimento creativo finale – o forse sono tutte queste cose, forse è la stanchezza, forse è che mi sono sfracellato le palle delle dinamiche da scimmie stronze che abbiamo tutte e tutti quanti, forse non mi va proprio di continuare a lavorare dopo che sono tornato a casa dal lavoro e ci ho messo due ore, forse, forse…

porco il dio bastardo che ci siamo inventati e che paghiamo per farci inculare tutti i giorni con cazzi di gomma.

ma non è questo il punto.

una decina di giorni fa, esattamente il 7 maggio, invio una richiesta di “cambio registrante” al nic per un fottuto fottutissimo dominio .it, ben sapendo che non sarebbe andata bene, come ogni volta, come sempre con il nic a cui non sta mai bene un cazzo e cambia moduli ogni tre giorni a rotazione randomica per creare ancora più panico. insomma invio il suddetto fucks – al numero giusto, compilando a fondo tutti i campi, attendendo anche qualche giorno prima di domandarmi come cazzo fosse andata a finire e strizzandomi bene le palle nella speranza di non morire di rancore, almeno questa volta.

atteso un po’ di tempo – il 10 maggio – faccio un bel whois – e ovviamente non è cambiata una ceppa di cazzo. mi decido a reinviare il fax, avendo notato una totale assenza di reazioni.

aspetto un altro po’ di tempo, e questa volta vado a fare il whois perfettamente sereno – ma GNENTE, non hanno cambiato UN CAZZO, sembra un GOVERNO ITALIANO, sembra una campagna elettorale in GHANA porcodeddio. bene, mi dico, avrò sbagliato qualcosa. tento un 4-5 telefonate al nic, ma tiro ben presto la cornetta contro il telefono (sì, esattamente, io TIRO la cornetta del telefono CONTRO il telefono) e mi appresto a scrivere adeguata e sontuosa e-mail. la scrivo con amore, fingendo partecipazione e attenzione, in modo tale che la mafia del nic non mi metta nella leggendaria blacklist dell’authority, sulla quale stanno i nomi di quelli cui vanno respinte tutte le richieste senza alcuna speranza. spedisco, e dopo poco mi torna una risposta di una certa MANUELA:

> Buongiorno,
> in data 2 maggio abbiamo ricevuto una richiesta di cambio MNT da XXXXX ad
> XXXXX, se è vostra intenzione cambiare anche l’assegnatario del nome a
> dominio è necessario inviare l’apposita richiesta reperibile alla seguente
> URL:
> http://www.nic.it/operazioni/opRegistrante.html( Modifica del Registrante)

mitico, allora i fax ci arrivano davvero! allora non vengono usati per fabbricare carta da culo per i ministeri! allora non sono solo un pugno di dati per i quali un giorno sarà legittimo uccidere!! d’altra parte, la risposta è assolutamente inutile, perché il cambio mantainer è già avvenuto, cristo soffocato dalle noccioline. rispondo alla signorina, facendo notare che a me è proprio il cambio registrante che mi interessa, e che ho inviato due fax sui quali gradirei sapere checcazzo vogliono. risponde il giorno dopo:

> Buongiorno,
> se si riferisce alla richiesta di cambio mNT da no provider a XXXX, è
> stata effettuata i primi di maggio.
> Cordiali saluti
> Manuela

ora. a parte che MANUELA a me non me dice UN CAZZO. ME NE FOTTO CHE TE CHIAMI MANUELA PORCODIO, se è per questo mi sa che c’è pure una legge italiana che IMPONE a chi fa servizi pubblici di firmare con nome e cognome le robe, ma comunque STICAZZI DI MANUELA, il punto è che MANUELA NON SA LEGGERE. e a me un po’ preoccupa questo fatto che al cnr ci sta gente CHE NON SA LEGGERE, perché insomma come fanno a capire i dati di una ricerca? come a gestire l’autorità di controllo sui domini? COME? MALE, lo fanno MALE, coi FAX PORCO DI DIO, COI PHACS, i PHUCKUS DIOCANE IMBRIGLIATO NELL’ELICA DI UN MOTOSCAFO VOLANTE – I F A X. e poi: MA CHE NO MANTAINER, pORCODIDDIO, ce l’AVEVA un MANTAINER PRIMA, MA CHE TE BEVI?

rispondo, ancora una volta, nella speranza di resistere alla tentazione di suicidare la testolina di minchia che mi risponde e di risolvere l’arcANO. finalmente, dopo un paio di giorni di riflessione, mi arriva la SENTENZA:

> Buongiorno,

[grrr, sempre co' 'sto cazzo de' buongiorno, ma vai al punto porcoddio!]

> la richiesta di registrant-transfer inviata il 16 maggio è stata respinta con
> la seguente motivazione:
> Non e’ stata indicata la provincia/nazione relativa al luogo di nascita del
> nuovo registrante.
> Non e’ stato indicato l’indirizzo completo di residenza del nuovo registrante
> (via/piazza, nr. civico, cap, luogo, provincia/stato estero).
> Cordiali saluti
> Manuela

maiodicoporcoddddio – la PROVINCIA la potrai anche SCRIVERE TU A MANO DIOCANE, stai lì vaffanculo hai INTERNET PER TE, HAY BANDA, HAY STRONZA DI MERDA DEL CAZZO TE E I TUOI FAX, ma poi mi chiedi LA VIA ESATTA e non me l’hai SCRITTO, sul modulo ci stava soltanto LUOGO DI RESIDENZA, tu e la tua fottuta AMBIGUITA’ di MERDA, DIOCRISTACCIO INFAME. devi M-O-R-I-R-E.

mi ritrovo nuovamente a dire: minchia com’è fantasioso e bello il mondo del web. sto montando pezzetti di un sito minchius e, scrivi-qua-cancella-là, refresha-sotto-svuotacache-sopra, mi compare questo:



nell’angolo in alto a sinistra della pagina. mi dico “cazzo ho scordato in mezzo? forse vi ho lasciato inavvertitamente i resti di un mio starnuto”. apro *.html, apro *.css, apro il cassetto e ci tiro fuori la mia accetta preferita – ma NIENTE. non c’è traccia di un CAZZO di niente che SOMIGLI anche lontanamente a QUALCOSA che possa aver GENERATO ’sta CACCOLA di ASCII. cerco anche su gùgol, che ‘n si sa mai: GNENTE.

bene, mi dedico a un esercizio di BILE: apro la stessa roba con OPERA e poi con SAFARI: l’amico  SCOMPARE, non si vede, non ESISTE, per l’appunto. solo firefox lo vede. solo firefox lo ritiene degno di nota. solo firefox SENTE LA CAZZO DI ESIGENZA DI VISUALIZZARLO PORCODIO.

firefox, la VOLPE DI FUOCO, il VOLPINO INCENDIATO, il FINTO-CANE a cui DO FUOCO il sabato sera quando MI ANNOIO e giro con la mia inutile banda armata di MUSICANTI DI BREMA, con l’asino irritato, lo gh-nomo, i diavoletti bdsm, gli uccelli tuonati e la salsa tonnata.

mavaffanculo.

era una giornata che soffrivo per non poter godere – nel 2007, in un cazzo di CED, con tutta la strumentazione tecnologica a portata di mano – della STEREOFONIA.

ma ORA, pochi SECONDI ORALsono, ho deciso che la CAZZA SINISTRA, che non funzionava, MERITAVA UNO SBERLOTTO, e l’ho URTATA ACCIDENTALMENTE MA FORTE FORTE contro IL TAVOLO DA LAVORO.

e ORA, pur avendo DIVELTO QUATTRO VITI QUATTRO, pur avendo PERSO le QUATTRO VITI NON SI SA DOVE – ORA FUNZIONA.

VAFFANCULO: FONZIE VINCE, OCCAM PERDE.